Pensi che la successione ereditaria (o divisione dell’eredità nel parlato comune) non sia stata equa?
Oppure hai ereditato, insieme ai tuoi parenti, un bene in comunione e non siete d’accordo su cosa farne o come dividerlo?
O, ancora, vuoi rinunciare all’eredità?
In tutti questi casi, io posso aiutarti.
Spesso, dopo la lettura del testamento o al momento dell’apertura della successione, emergono situazioni che – agli occhi degli eredi come te – possono sembrare ingiuste o che sono difficili da gestire.
Per questo motivo sorgono contenziosi. Tra questi, vorrei parlarti innanzitutto delle cause di divisione ereditaria.
Facciamo un esempio: Dopo il decesso di un genitore, non viene rinvenuto nessun testamento. Tu e gli altri chiamati accettate l’eredità, diventando comproprietari di tutto il patrimonio ereditario.
A questo punto, però, potreste non essere d’accordo su come destinare il patrimonio ereditario oppure potreste avere interesse a sciogliere la comunione ereditaria.
Se siete tutti d’accordo su come ripartire il patrimonio tra i vari coeredi, è sufficiente la stipula di un vero e proprio contratto davanti ad un notaio.
In caso contrario sarà necessario procedere con un’istanza di mediazione che, in questa materia, è obbligatoria.
Si tratta di una procedura stragiudiziale che ha lo scopo di raggiungere un buon accordo per tutte le parti, attraverso l’aiuto di un mediatore, di tutti gli avvocati ed eventualmente di periti.
Se non si raggiunge l’accordo, sarà necessario intraprendere una causa in tribunale.
Il Giudice, avvalendosi di un perito e di un notaio i cui compensi saranno a vostro carico, avrà il compito di determinare il valore delle quote di ciascun coerede per poi procedere alla divisione.
Divisione che, a seconda dei casi, potrà avvenire per attribuzione oppure per sorteggio.
Potrebbe anche accadere che i beni ereditari non siano divisibili e, a quel punto, in mancanza di accordo tra le parti, si dovrà cercare di vendere il bene all’asta con ulteriori costi che andranno detratti dal ricavato della vendita.
Questa situazione è vantaggiosa per te?
Assolutamente no.
Le spese per professionisti, tasse, imposte e aste rendono le cause di divisione giudiziale tra le più costose esistenti.
Perché, in base a ciò che vuoi ottenere, puoi optare per diverse cause. Quella più frequente è la causa di divisione ereditaria che abbiamo visto prima.
Ma ne esistono tante altre.
E solo un avvocato professionista può aiutarti a gestirle al meglio per tutelare i tuoi interessi e aiutarti a conseguire il tuo guadagno.
Per due ragioni principali.
Io posso gestire le tue relazioni con queste figure, diventando il tuo unico referente, liberandoti da ogni pensiero e preoccupazione.
In più, se lo desideri, posso aiutarti anche in caso di rinuncia dell’eredità.
La regola generale è che si hanno 10 anni di tempo dalla morte del defunto per accettare l’eredità, altrimenti questa si intende rinunciata.
A volte però può essere utile o necessario rinunciare espressamente all’eredità. È possibile farlo rivolgendosi al notaio oppure – in alcuni casi – alla Cancelleria del tuo tribunale.
Come avvocato esperto in successioni ereditarie, sono in grado di offrirti una consulenza mirata e consigli legali che possono fare la differenza, anche in caso di rinuncia di eredità!
In genere, è opportuno rinunciare all’eredità quando il defunto ha accumulato molti debiti durante la sua vita.
Ricorda però che esistono azioni o comportamenti che causano l’accettazione tacita di eredità, quelle che una persona potrebbe compiere solo in qualità di erede.
Vediamo due esempi significativi di accettazione tacita dell’eredità che potrebbero davvero metterti in pericolo e che solo un avvocato professionista può indicarti e aiutarti ad evitare.
Sei particolarmente legato ad un oggetto del defunto – ad esempio uno scooter oppure un cimelio di famiglia – vai a casa del defunto e te ne appropri… allora sei entrato in possesso dei suoi beni personali.
Poco male dirai, tanto non ho intenzione di accettare l’eredità. Purtroppo, però per la legge il tuo comportamento equivale ad accettare tacitamente l’eredità e, se il defunto era fortemente indebitato, ora potresti esserlo anche tu.
Abbiamo visto che, ordinariamente, il termine per accettare o rifiutare un’eredità si prescrive in 10 anni.
Tuttavia, se sei già in possesso dei beni personali del defunto, per fare la rinuncia dell’eredità non hai i tradizionali 10 anni… ma soltanto 3 mesi!
E questo vale anche in caso di comproprietà di immobili.
Queste sono solo alcuni esempi delle insidie legali che, come avvocato esperto in successioni, posso aiutarti a prevenire.
Insieme possiamo risolverli, a tuo vantaggio. Contattami!
Avvocato Giuseppe Novembre
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